L’efficienza energetica, il BIM e le competenze della filiera edile
Anna Moreno, Presidente di IBIMI
Il BIM e il contratto di performance energetica
Un contratto di performance energetica (EPC) nasce dal corretto bilanciamento tra i benefici ottenibili dagli interventi di efficientamento e il costo degli stessi da ammortizzare in un periodo variabile, in genere, da 8 a 20 anni.
Per quanto riguarda i benefici bisogna considerare non solo quelli del ridotto uso dell’energia e quindi dei minori costi delle bollette, ma anche il maggior comfort e quindi migliore salute, e i minori costi per la manutenzione.
Tra i costi per la realizzazione sono da considerare i costi della fase preliminare e cioè il recupero di tutta la documentazione riguardante l’edificio esistente ivi comprese piante, prospetti, informazioni su eventuali interventi precedenti, il posizionamento degli impianti elettrici, termici, di condizionamento, ecc..
Questa fase preliminare è spesso trascurata ma è invece essenziale per non avere sorprese e per evitare una lievitazione dei costi in fase di realizzazione. Il BIM, in fase preliminare, serve, prima di tutto, per avere un’esatta riproduzione di piante e prospetti in un formato digitale da poter utilizzare per tutte le fasi successive. Avere una riproduzione esatta dell’immobile è essenziale, infatti, non solo per identificare gli interventi da fare, ma anche per fare un esatto computo metrico e quindi valutare i costi in modo corretto.
Un rilievo con laser scanner e droni, sappiamo bene, ha la tolleranza di pochi millimetri mentre la documentazione degli edifici storici è per lo più cartacea e con un’affidabilità incerta dal momento che decenni fa tutto veniva fatto in modo manuale e in cantiere spesso si facevano varianti non riportate correttamente nei disegni già depositati.
Ad esempio, l’erronea altezza di un edificio di grandi dimensioni, anche di solo 10 cm, può comportare un erroneo dimensionamento dell’impianto di condizionamento, in eccesso o in difetto e anche un errato dimensionamento dei computi del cappotto termico.
Ciò si traduce o in maggiori costi energetici per tutta la vita utile dell’edificio, nel caso di sovradimensionamento, o mancato raggiungimento del comfort richiesto nel caso di sottodimensionamento. In entrambi i casi si può arrivare ad una disputa legale o da parte dell’impresa per il maggior costo del cappotto termico valutato sulla base di disegni errati forniti dal committente o da parte del proprietario perché non ha ottenuto il comfort richiesto.
Se invece si usano laser scanner ed eventualmente anche droni, per rilevare sia l’interno che l’esterno di un immobile, si produce la cosiddetta nuvola di punti cioè l’insieme dei punti geo-referenziati generati dalle scansioni, dalla quale derivare le esatte dimensioni geometriche di tutti gli ambienti e di tutti gli spessori. Con questi valori “certi” si possono valutare gli impianti su volumi reali e quindi esattamente dimensionati.
Il BIM in fase preliminare serve anche per altri aspetti tecnici importanti. Non è detto, infatti, che le soluzioni individuate dall’esperto energetico siano poi anche fisicamente realizzabili o perché, ad esempio, non c’è lo spazio per le nuove apparecchiature o non si possono installare perché non sarebbero in linea con le normative vigenti, oppure l’installazione andrebbe ad interferire con opere d’arte dell’edificio quali ad esempio affreschi, stucchi e decorazioni varie. Il modello BIM, in fase preliminare è pertanto essenziale per prendere “decisioni informate” coinvolgendo tutti gli attori. Nella figura la mappa di processo della fase preliminare con lo scambio di informazioni tra i diversi attori: uffici autorizzativi, proprietario, progettista, esperto di energetica, impiantisti, ESCo.
Per vedere la mappa in formato leggibile andare a questo link.
Il BIM, il monitoraggio della performance energetica e la manutenzione
Abbiamo, nel precedente paragrafo, individuato l’utilità del BIM in fase preliminare ma, il BIM, o meglio, il “digital twin”, diventa fondamentale per mantenere il controllo della performance energetica durante il suo uso. La ESCo, che ha eventualmente finanziato il progetto di riqualificazione, infatti, deve garantire la performance energetica prevista dal contratto EPC per tutta la durata del contratto stesso. Avere un modello BIM collegato ad un sistema di monitoraggio, permette, anche a distanza, di controllare, ad esempio, i valori dei diversi ambienti, eventuali malfunzionamenti delle apparecchiature o anche eventuali comportamenti errati da parte degli abitanti. Quindi il modello preliminare se aggiornato con quanto realizzato per la riqualificazione, ma soprattutto arricchito con tutte le informazioni relative agli impianti e al sistema di monitoraggio, diventa lo strumento di controllo dell’intero “edificio impianto” ma anche il data base per l’ottimizzazione delle manutenzioni ordinarie e straordinarie.
In uno studio fatto dal Comune di Manchester, è stato dimostrato come la disponibilità di tutte le informazioni necessarie per la manutenzione in un modello BIM permettere di abbattere i costi di manutenzione fino al 30%. In breve, per spiegare questo abbattimento dei costi, basti pensare che in assenza del modello BIM tutte le informazioni sono disperse e spesso non aggiornate e quindi dovendo intervenire, ad esempio su di una caldaia, bisogna prevedere un primo intervento per scoprire il modello della caldaia, dove trovare le parti di ricambio, ecc. e un secondo intervento per la riparazione raddoppiando quindi i costi di mano d’opera oltre che i disagi per gli occupanti. Se invece il modello BIM è aggiornato e contiene tutte le schede tecniche di quanto installato, con pochi click si trova il modello della caldaia, la scheda tecnica e possibilmente anche il tecnico che l’ha installata e che può revisionarla.
Nel grafico della figura, nella linea blu, si rappresentano le informazioni che, nel caso tradizionale, sono perse tra le successive fasi e soprattutto in fase di consegna quando il proprietario difficilmente riceve tutte le informazioni di quanto realizzato durante la riqualificazione. La linea rossa invece rappresenta il caso in cui si usa il BIM dove tutte le informazioni create nelle diverse fasi sono correttamente riposte in un sistema informativo collegato al modello in un formato aperto e cioè indipendente dal software che lo ha generato e che pertanto può essere letto in futuro per qualsiasi uso.
Ma il BIM non basta…
Il BIM da solo non basta ad avere un sistema efficiente di monitoraggio e controllo e nemmeno la performance energetica desiderata. Nel passare dalla progettazione alla realizzazione e dalla realizzazione all’uso, si parla infatti di “energy gap” che può arrivare fino ad un fattore di tre. in senso peggiorativo, rispetto a quanto progettato.
In figura una rappresentazione di tale energy gap.
Ciò significa che anche se un progetto è realizzato in BIM con il supporto di tutti gli esperti, e quindi potenzialmente “perfetto”, in fase di realizzazione, potrebbe subire delle variazioni o, ancora peggio, le installazioni potrebbero non esser fatte a regola d’arte comportando problemi difficilmente risolvibili a meno di non rifare l’installazione.
Questo problema è ben noto alla Commissione Europea tanto che alcuni anni fa ha lanciato un programma specifico che si chiama buildupskills che negli anni ha visto lo sviluppo di corsi, di materiali didattici, di sistemi di qualificazione e di certificazione per fare in modo che i professionisti, gli operai e i tecnici, impegnati nella filiera edile, possedessero le giuste competenze per realizzare edifici ad energia zero.
In questo programma si inserisce il progetto ARISE, di cui IBIMI è partner, che sarà avviato a settembre e che integra in un’unica piattaforma quanto realizzato, da oltre 90 partner in 22 paesi europei.
ARISE offrirà a tutti un sistema di riconoscimento delle competenze possedute che diventi una sorta di “libretto del lavoratore” telematico dove ciascuno potrà accumulare i crediti derivanti dal percorso formativo fatto, indipendentemente se realizzato attraverso una formazione formale, cioè attraverso corsi di qualifica professionale o percorsi universitari, informale e cioè attraverso corsi specifici o non-formale e quindi imparando attraverso la pratica. Chi vorrà colmare dei gap conoscitivi potrà anche seguire uno o più dei tanti corsi on line che la piattaforma di ARISE metterà a disposizione gratuitamente. Il riconoscimento avverrà attraverso un sistema basato sulla metodologia blockchain per darne maggiore credibilità. IBIMI sta raccogliendo manifestazioni d’interesse per coinvolgere gli interessati nelle azioni pilota previste dal progetto. Per approfondimenti e per sottoscrivere la lettera di partner associato, scrivere a: comunicazione@ibimi.it.
Conclusioni
Fra qualche anno non sarà più necessario scrivere sui vantaggi del BIM perché le future generazioni saranno completamente digitalizzate. La digitalizzazione del settore edile è un percorso già avviato che non permette ripensamenti. Certo il rifiuto del cambiamento, soprattutto tra chi è cresciuto con matite, penne e squadre è forte ma il cambiamento è inarrestabile quindi meglio adeguarsi il prima possibile perché come diceva Buddha Il cambiamento non è mai doloroso, solo la resistenza al cambiamento lo è.
L’uso del BIM per riqualificazione di un edificio esistente fin dalla fase preliminare porta vantaggi indubbi soprattutto per i proprietari ma anche per le ESCo che vorranno sottoscrivere dei contratti EPC. Il maggior impegno speso in fase preliminare per preparare il modello BIM servirà ad abbattere tempi e costi in fase di costruzione ma soprattutto per evitare dispute legali come viene ben raffigurato dalla curva di Mac Leany.
La curva verde rappresenta l’impegno utilizzando il BIM, come si vede c’è maggiore carico di lavoro iniziale che comporta minori tempi e impegno di lavoro nelle fasi successive. La curva grigia rappresenta il metodo tradizionale dove spesso i problemi irrisolti in fase di progettazione si ripercuotono sui tempi di realizzazione con possibilità di dispute legali che durano anni.
I proprietari dovrebbero essere consapevoli del fatto che anche i finanziamenti al 110% prevedono il raggiungimento degli obiettivi di performance energetica dichiarati in fase di presentazione del progetto e se tali prestazioni non vengono raggiunte si rischia di dover restituire i finanziamenti ricevuti.
Non è però questo l’unico problema del mancato raggiungimento degli obiettivi di performance energetica. Ciò che serve è avere disponibilità di un gruppo di lavoro che dimostri di avere le giuste competenze per svolgere un lavoro ad opera d’arte. Il progetto ARISE, di cui IBIMI è partner, realizzerà una piattaforma dove chiunque potrà acquisire e dimostrare di avere le giuste competenze per il lavoro che è chiamato a svolgere.
Settimo evento virtuale EEMI BAUHAUS - 18 giugno ore 10.00
Venerdì 18 giugno alle ore 10.00 il Presidente Anna Moreno parteciperà al settimo evento virtuale EEMI BAUHAUS LET'S GREENSTORM! con un intervento dal titolo “How Building Information Modelling and right competences can guarantee the return of investment”
Interverranno:
Harry de Roo, Board member del National Heat Fund Paesi Bassi
Jonas Bjarke Jensen, Senior Economist - Copenhagen Economics
Michele Costola, Assistant Professor – Università Ca' Foscari Venezia
Introduce– Luca BERTALOT, EEMI Coordinator
Modera – Richard KEMMISH, Richard Kemmish Consulting
Visita la pagina dell'evento per il programma completo e clicca qui per partecipare.
Il contributo del Presidente Anna Moreno al FOCUS GROUP GREEN E CIRCULAR ECONOMY di Lazio Innova
Lunedì 14 giugno, nel quadro di revisione della Strategia regionale per la specializzazione intelligente (RIS3) 2021-2027 avviata dalla Regione Lazio, si è svolto il Focus Group Green e Circular Economy.
L’incontro, organizzato da Lazio Innova, ha coinvolto operatori economici e attori della conoscenza attivi nel Lazio, che hanno così potuto contribuire a definire le scelte strategiche per lo sviluppo dell’economia regionale.
Il Presidente di IBIMI buildingSMART Italy Anna Moreno, è intervenuta presentando la necessità di promuovere il BIM per creare una reale economia circolare nel settore edile. In particolare nel suo intervento ha evidenziato:
- Il bisogno di creare un sistema per l’accessibilità alle informazioni dei prodotti edili attraverso formati aperti e basati su standard internazionali (bSDD)
- La necessità di integrazione delle librerie dei software di progettazione con prodotti locali, verdi, riciclati… attraverso interfacce basate su standard internazionali (IFC)
Proponendo dal punto di vista pratico:
- Partecipazione attiva ai gruppi di lavoro internazionali per assicurare delle soluzioni che siano stabili nello spazio e che non siano frutto di soluzioni estemporanee
- Supporto alle PMI dell’industria edile laziale per imparare a sfruttare tutti i vantaggi del BIM soprattutto in relazione alla collaborazione necessaria, all’interno della filiera, per progettare realmente secondo i principi della economia circolare
- Formazione sui principi dell’openBIM e sulla sostenibilità dell’edilizia per tutta la filiera ivi compresi i funzionari della pubblica amministrazione (sfruttando anche le opportunità del progetto europeo ARISE che partirà a settembre)
- Mettere a disposizione dei voucher per i produttori di materiali edili per realizzare dei cataloghi di prodotti green basati sugli standard in formato «openBIM»
Qui trovi la presentazione completa dell'intervento
Open Session progetto Ri.Di.Pe., lunedì 14 giugno ore 11
Lunedì 14 giugno alle ore 11, nell'ambito di una serie di eventi “Open House” in programma tra i due Summit semestrali di buildingSMART International, si svolgerà l’“Open Session” del GdL Ri.Di.Pe., coordinata dallo Steering Group della Regulatory Room, con Franco Coin, Tomi Henttinen, e Ophelie Vincendon. La sessione affronterà il tema “Il ruolo dell’open standard per gli enti regolatori”, illustrando benefici ed opportunità che la digitalizzazione può offrire alle autorità di controllo.
Il programma dell'open session:
11.00: Apertura
11.10: Anna Moreno "Buildingsmart Italy – the chapter and the country”
11.25: Franco Coin “bSItaly – regulatory room and the RiDiPe project”
11.45: G. Malacarne, V. Ciotta "E-permitting case study in Italy"
12.00: Tomi Henitnnen “BIM and regulatory; IEP* view – SoA and what next”
12.10: Ophelie Vincendon “BIM and regulatory; IEP* view – SoA and what next”
12.20: A.Cirbini, M. Coccia “A wide eagle view of BIM regulatory evolution in Italy”
12.30 : Discussione aperta “RiDiPe state of art and next steps”
13.00: fine dei lavori
*IEP: International Expert Panel
Partecipa all'evento su Zoom.
CONTATTI:
Franco Coin,Referente Italiano Regulatory Room e coordinatore GdL Ri.Di.Pe. franco.coin@outlook.com
IBIMI sottoscrive il "più grande progetto di rigenerazione green in Europa"
La presidente Anna Moreno ha sottoscritto nella serata di mercoledì 19 maggio, presso il Mitreo, assieme a Massimiliano Valeriani, Assessore all’Urbanistica e alle Politiche Abitative della Regione Lazio e ad Andrea Napoletano, Direttore Generale Ater Roma, l’atto di intesa “Rigenerare Corviale”.
La sottoscrizione dell’atto rappresenta un passaggio importante per il progetto di rinascita non solo del Complesso residenziale IACP di Mario Fiorentino, ma dell’intero quadrante del Corviale. Un progetto da sempre al centro dei dibattiti che con la sottoscrizione del protocollo entra finalmente in una fase attuativa grazie agli sforzi e alla perseveranza dell’associazione Corviale Domani.
IBIMI conferma la sua partecipazione a quello che l'Assessore Valeriani ha definito " il più grande esperimento di riqualificazione urbana green in Europa", che coinvolge oltre 70 associazioni e mira a divenire un modello di rigenerazione sostenibile replicabile in tutte le periferie di Roma e di Italia.
openBIM for Rail : in partenza la nuova iniziativa buildingSMART Italia
Uno spazio di condivisione e collaborazione attorno ai temi del #BIM #IFC e loro applicazione al sistema ferroviario.
Partecipa al prossimo workshop! Iscriviti alla pagina ufficiale dell'iniziativa
4° Conferenza Nazionale IBIMI BuildingSMART Italia
La 4° Conferenza Nazionale di IBIMI – buildingSMART si svolgerà nei giorni 31 Marzo e 1 Aprile 2021, in diretta live streaming.
Scopri con noi le più importanti innovazioni nella digitalizzazione dell’industria delle costruzioni attraverso workshop, conferenze e momenti di approfondimento.
Visita la pagina dell'evento: scarica il programma completo degli interventi ed iscriviti !
Il Capitolo Nazionale buildingSMART, punto di riferimento per il BIM in Italia, era presente al SAIE2020 presso il polo di Bologna Fiere
IBIMI buildingSMART Italia era presente con uno Stand ed un’Arena dedicata ai numerosi convegni in programma.
Gli interventi si sono svolti in modalità ibrida, da remoto e in presenza, consentendo di registrare e rendere disponibili on-demand i contenuti proposti.
Questo non ha impedito di registrare durante i workshop una grande partecipazione e un evidente interesse per le tematiche affrontate a testimonianza del fatto che il futuro della digitalizzazione nel settore delle costruzioni e della progettazione raccoglie un pubblico sempre più vasto, consapevole e multidisciplinare.
Ed è proprio questo approccio aperto e multidisciplinare a rispecchiare lo spirito con cui IBIMI – buildingSMART Italia promuove lo scambio di competenze e la diffusione della metodologia BIM tra i professionisti del settore.
Il panel eventi è stato realizzato con l’obiettivo di condividere i risultati delle attività portate avanti all’interno dei Gruppi di Lavoro e dei progetti che coinvolgono i soci. Ogni giornata è stata aperta da un’introduzione del Vicepresidente Lorenzo Nissim che ha saputo fornire una panoramica dell’Associazione con particolare focus sulla vision e gli obiettivi per il prossimo futuro.
IBIMI buildingSMART Italia vi da appuntamento è per la IV Conferenza Nazionale, che si terrà come di consueto a fine marzo, ma non mancheranno appuntamenti più specifici, momenti divulgativi e webinar online di cui seguirà comunicazione sul sito ibimi.it e buildingsmartitalia.org, oltre che sui principali canali social dell’Associazione.
Ulteriori informazioni e info video on-demand qui • more info and full on-demand videos available here
EVENTO SAIE2020
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14 Settembre 2020
BLOCK2020 progresso lavori. Pausa estiva
La Blockchain (letteralmente "catena di blocchi") si configura come una rete di nodi interconnessi.
La tecnologia di funzionamento è basata su “Registri Distribuiti” (distributed Ledger technology o DLT) di cui è consentita lettura e modifica da parte dei soggetti partecipanti alla rete in modo univoco e sicuro, ma soprattutto senza la necessità di un’entità terza che funga da garante.
L’attività di validazione nell’inserimento di nuovi dati viene garantita infatti attraverso un sistema di consenso condiviso da parte dei nodi stessi, che permette di stabilire un rapporto di trust tra i partecipanti in maniera autonoma.
Il progetto Block2020: la blockchain applicata in ambito BIM
Attività e obiettivi di BLOCK2020
Il focus operativo è stato posto su quei casi applicativi (use case) della filiera della supply chain per cui blockchain rappresenta una soluzione efficace, efficiente ed economica da implementare, escludendo invece quelli per cui diverse metodologie già presenti sul mercato, sono più indicate e convenientemente applicabili.
Un gruppo di lavoro multidisciplinare
Gli esperti coinvolti nelle attività di BLOCK2020 sono Soci IBIMI bSI appartenenti a diversi ambiti disciplinari.
La complessità della materia ha richiesto il contributo di Ingegneri provenienti dal mondo informatico, edile e civile, consulenti nella gestione documentale, esperti nella giurisprudenza digitale, ricercatori universitari ed economisti.
Il Progetto BLOCK2020 ha inoltre saputo attrarre numerosi stakeholder, alcuni dei quali sono anche Sponsor dello stesso gruppo di lavoro.
IBIMI bSI si congratula con gli sponsor e ciascun membro del GdL per il fondamentale contributo offerto in seno al Gruppo di Lavoro italiano per l’allineamento delle conoscenze, l’individuazione dei casi d’uso e la stesura e verifica della documentazione prodotta.
Dopo una breve pausa estiva, le attività riprenderanno sotto il coordinamento del Program Manager Lorenzo Nissim e dei Project Manager Simona Guarnieri, Danilo Camerini ed Enrico Cristini.
Resta sempre aggiornato alle attività del Gruppo di Lavoro lavoro Italiano BLOCK2020! Visita il sito
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Strategia MISE Blockchain : la risposta di IBIMI bSI alla consultazione pubblica
IBIMI bSI accoglie tra le proprie fila professionisti provenienti dai più diversi ambiti di applicazione, proprio per creare team di associati in logica multidisciplinare
Ciò ha permesso di partecipare alla consultazione pubblica aperta dal MISE sulla “Strategia nazionale in materia di tecnologie basate su registri condivisi e Blockchain”, grazie all’operato del Gruppo di Lavoro BLOCK2020 costituito in seno all’Associazione.
IBIMI bSi risponde alla consultazione pubblica indetta dal MISE sulla Strategia nazionale per Blockchain e registri distribuiti
Il contributo proposto da IBIMI BSI ha riguardato in generale la sezione 2.3 “Settori chiave verso cui indirizzare gli investimenti nel settore privato, fintech e modelli cooperativi” e nello specifico l’”estensione BIM” menzionata all’interno del contesto delle Costruzioni Edili.
L’apporto del gruppo di lavoro BLOCK2020 ha permesso di analizzare le applicazioni della tecnologia blockchain e dei DLT (Distributed Ledger Technology) al mondo dell’edilizia digitale e del Building Information Modelling.
BLOCK2020 accumuna professionisti provenienti da settori differenti, dal software engineering all’edilizia civile e privata, dal mondo della giurisprudenza informatica alla consulenza in ambito aziendale, fino alle Università.
L’ approccio multidisciplinare ha prodotto una risposta articolata su quattro use case applicativi che anticipano l’adempimento del nuovo Regolamento del 20 giugno 2019 sulla vigilanza del mercato e sulla conformità dei prodotti (che entrerà in vigore dal 20 luglio 2021).
Il documento presentato al MISE, suggerisce gli aspetti su cui dirigere le scelte di investimento future in materia edilizia digitale.
Fra di essi, di prioritaria importanza, l’emissione di linee guida chiare che regolamentino l’impiego della firma digitale nei contratti e la validità legale delle informazioni registrate attraverso smart contract.
Leggi la proposta completa QUI
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